Trigger Marketing: far lavorare le email per te

Il Trigger Marketing è una tecnica apprezzata da un numero crescente di aziende e che rientra nella sfera dell’automation marketing. Potremmo a questo proposito tradurre il termine inglese trigger con innesco o grilletto. Trigger Marketing è l’invio di messaggi e notifiche che si innescano al verificarsi di determinati eventi, azioni o comportamenti dell’utente e lo coinvolgono in un momento specifico.

Grazie a questa tipologia di marketing è possibile inviare messaggi molto mirati ad utenti selezionati, aumentando le possibilità di ottenere il risultato desiderato. La comunicazione personalizzata permette di rispondere in modo adeguato ai bisogni dell’utente e allo stesso tempo raggiungere gli obiettivi di markerting dell’azienda.

A fare da trigger sono, in particolare, eventi e ricorrenze come la Festa della Donna, il Natale, la Pasqua, da sempre utilizzate dalle aziende per creare promozioni speciali e iniziative capaci di coinvolgere e fidelizzare gli utenti. Entrando nel dettaglio, il trigger marketing può essere applicato ad:

• Email;
• Sito e app;
• SMS.

Vediamo allora come funziona il trigger marketing applicato alle email, che devono “lavorare per te”.

Il trigger based email marketing

Le campagne di email marketing basare sui trigger sono vere e proprie email automatizzate e l’esempio più efficace è la classica email di benvenuto.

In linea di massima l’utente cerca qualcosa su Google, visita un sito, si registra e lascia il proprio indirizzo di posta elettronica. A questo punto entra in azione il trigger marketing, con l’invio di un messaggio di benvenuto che invoglia l’utente a tornare sul sito.

Usare le triggered email significa, quindi, inviare una comunicazione tempestiva, pertinente e personalizzata e per questo veramente efficace. Ecco perché le aziende che usano il trigger marketing generano un buon numero di conversioni. Dati e studi dimostrano, infatti, che:

• il tasso di apertura delle triggered based email è del 49%
• il CTR delle triggered email è più del doppio rispetto alle mail tradizionali;
• i siti devono il 40% del traffico all’invio di triggered email.

Per questo una campagna di email marketing con trigger è veramente complessa e sofisticata e si suddivide in alcuni Key Moments fondamentali. Vediamo quali sono.

I Key Moments delle triggered email

Welcome Email o Email di Benvenuto: si tratta di una email transazionale, vero must della comunicazione con i clienti e che trova la sua utilità nel “fattore accoglienza”. Lo scopo di questa email è:

• ringraziare per l’iscrizione e dare il benvenuto ai nuovi utenti del sito;
• ringraziare per l’iscrizione alla newsletter.

Il segreto del successo è far sentire l’utente come a casa e avviare una relazione con l’invio di codici sconto o contenuti gratuiti.

Email post vendita/conversione: si tratta di una email che ha l’obiettivo di fidelizzare l’utente e rassicurarlo dopo l’acquisto. Generalmente si comunica che l’operazione è andata a buon fine e si lasciano i recapiti del customer care per ogni evenienza.

Email premio fedeltà: si tratta delle email che offrono codici sconto e voucher in occasione di particolari momenti come il compleanno, il Natale e la Pasqua. Sono, inoltre, utilizzate per offrire sconti su determinati prodotti in promozione speciale riservati agli iscritti al sito.

Email di riattivazione: si tratta di email che ricordano all’utente l’iscrizione al sito o lo aiutano a riattivarla e si rivolgono ai clienti spenti, i cosiddetti “zombie”.

Email del carrello abbandonato: si tratta di comunicazioni inviate a chi ha messo gli articoli nel carrello, ma poi non ha acquistato. Di solito gli oggetti restano nel carrello per un mese, periodo in cui chi si occupa di marketing può scoprire perché l’operazione non è stata conclusa e incentivare il cliente a completare l’acquisto.

Email a sorpresa: accanto alle email tradizionali appena viste, nel triggered marketing non possono mancare le email a sorpresa, quelle per ottenere dall’azienda qualcosa di davvero unico e speciale. Si tratta di una comunicazione che va inserita in un piano strategico di branding, orientato alla fidelizzazione del cliente con gadget aziendali o servizi esclusivi.

Conclusioni

Nella propria strategia di email marketing non può mancare un piano di triggered marketing basato proprio su comunicazioni e notifiche inviate via email. L’obiettivo è quello di instaurare una relazione di fiducia con il cliente, fidelizzarlo e portarlo a tornare spesso sul sito per compiere l’azione desiderata. Semplice, vero?