Il termine MUM indica l’acronimo di Multitask Unified Model ed è l’evoluzione dell’algoritmo BERT, con una potenza di 1000 volte superiore. 1000 indica il numero di nodi della rete neurale creata sulla base del funzionamento del cervello umano. Incredibile vero?
Si tratta di un formidabile passo avanti nel campo dell’Intelligenza Artificiale da parte dei ricercatori di Google, ma vediamo come funziona.
Il nuovo algoritmo di Google porta l’intelligenza artificiale oltre i limiti di BERT ed è in grado di comprendere query complesse, restituendo risposte basate su elenchi di link a pagine con contenuti di diversa natura, ma che offrono una valida risposta alle richieste dell’utente.
Pandu Najak, vicepresidente di Google Search, ha fatto l’esempio di una ricerca complessa che il motore di ricerca può soddisfare. Chi ha scalato una montagna e vuole prepararsi a scalare una montagna diversa può trovare su Google la risposta esaustiva con un’unica richiesta, proprio come farebbe un esperto di escursionismo umano.
L’utente in cerca di risposte complesse inserisce fino a otto query e questo permette a Google di trovare sempre la soluzione ideale per ogni esigenza. Sempre Pandu Najak definisce l’obiettivo del nuovo algoritmo MUM con queste parole:
“I motori di ricerca di oggi non sono abbastanza sofisticati per rispondere come farebbe un esperto. Ma con una nuova tecnologia chiamata Multitask Unified Model, o MUM, ci stiamo avvicinando ad aiutarti con questi tipi di esigenze complesse. Quindi, in futuro, avrai bisogno di meno ricerche per fare le cose.”
Chi usa MUM ha a disposizione un algoritmo in grado di dare una risposta basata sul confronto delle montagne e comprensiva di altitudine, percorso, preparazione fisica e attrezzatura necessaria alla scalata.
L’intelligenza artificiale alla base del nuovo algoritmo MUM è stata addestrata in 75 lingue diverse in modo da favorire la comprensione di più parole e il senso di frasi anche complesse. MUM può trovare risposte ovunque nel mondo a prescindere dalla lingua dell’utente e l’obiettivo di Google è quello di abbattere le barriere linguistiche.
“Ogni volta che facciamo un balzo in avanti con l’intelligenza artificiale, per rendere le informazioni del mondo più accessibili, lo facciamo in modo responsabile. Ogni miglioramento a Google Search viene sottoposto a un rigoroso processo di valutazione per garantire che stiamo fornendo i risultati più pertinenti e utili”, spiega nel post della società Pandu Nayak, vicepresidente di Google Search.
Sicuramente MUM richiederà agli specialisti SEO un aggiornamento nel settore dell’ottimizzazione per i motori di ricerca, ma in ADV2GO siamo pronti ad affiancare i nostri clienti alle prese con la novità di Google.
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