Google Page Experience: di cosa si tratta?
Oggi più che mai l’utente e la sua esperienza sono al centro della SEO e determinano il posizionamento di una pagina sulla SERP di Google. A questo serve il Page Experience Update, in cui il motore di ricerca introduce una serie di elementi tecnici per valutare le prestazioni delle pagine in merito alla user experience.
Già nel 2020 sono stati introdotti i Core Web Vitals e nel 2021 è apparso Google Page Experience, un nuovo input per il ranking di Google che valuta, a detta dello stesso motore di ricerca, “quanto sia effettivamente buona per gli utenti l’esperienza su ogni pagina del Web”. Google ha “sempre detto che la user experience è essenziale per il posizionamento nella ricerca” e ora, “grazie ai progressi nelle capacità dei browser, possiamo elencare con fiducia qualsiasi contenuto nel carosello delle top stories e nei normali risultati di ricerca”, e sviluppatori e proprietari di siti hanno riferimenti tecnici precisi da seguire per offrire pagine conformi agli standard.
Quali sono le metriche da misurare
Fino ad oggi il concetto di performance è stato soggettivo ma con la Page Experience il motore di ricerca “stabilisce un obiettivo di base verso cui i team possono lavorare allo sviluppo per assicurarsi che gli utenti stiano avendo un’ottima UX”.
In questo caso, continua Google, le metriche che compongono la Page Experience “sono, in parte, raccolte dal Chrome User Experience Report, un insieme di dati pubblici che mostra quanto velocemente o meno milioni di URL su internet sono stati caricati e si sono comportati sui dispositivi reali delle persone reali”.
Tra queste ci sono il fatto di essere mobile friendly e il protocollo HTTPS, ma anche la navigazione sicura e l’assenza di banner e annunci intrusivi. A questo si aggiunge la valutazione dell’esperienza utente attraverso i Core Web Vitals ovvero First Input Delay, Largest Contentful Paint e Cumulative Layout Shift, che sono definiti come ciò che serve per raggiungere la massima usabilità del sito.
Cosa significa allora Page Experience?
In conclusione, Google spiega che la Page Experience “consiste nel lavorare per garantire che i tuoi utenti ottengano ciò che vogliono nel miglior modo possibile”: offre dati e rapporti personalizzati in base agli utenti reali delle pagine, e quindi mette in luce aspetti concreti e problematici che possiamo migliorare.
Dobbiamo però comprendere un aspetto importante: la Page Experience “riguarda ciò che l’utente sta effettivamente sperimentando e non è qualcosa che si si applica a tutto il tuo sito web”; ogni utente usa il sito in modo diverso, mentre ogni singolo URL viene esaminato individualmente.
Per questo chi fa SEO deve valutare in modo nuovo e diverso il sito web, puntando su nuove metriche e fattori di ranking, pensati per migliorare la posizione del sito sulla SERP e aumentare il traffico sulle pagine. Contattaci per saperne di più!
