Accanto al sito e alla SEO, oltre ai social media nel 2020 uno dei canali di marketing più efficaci sono le email. Tuttavia, progettare una campagna di email marketing che converta è un’attività complessa, da affidare a specialisti come ADV2GO, web agency a Roma. Il consiglio è di utilizzare le tecniche di psicologia applicata al marketing e usare i pattern comuni di risposta agli stimoli nella mente umana.
La conoscenza approfondita dei bias cognitivi porterà l’utente a lasciarsi guidare fino alla Call To Action e a compiere l’azione desiderata. Vediamo di cosa si tratta.
La mente umana reagisce agli stimoli esterni in pochissimi secondi, attraverso un meccanismo per cui il cervello processa e assegna all’informazione un significato. Alla traduzione dello stimolo risponde un comportamento prevedibile, dato che le persone sono guidate da pregiudizi cognitivi o bias.
Nella maggior parte dei casi si tratta di scorciatoie adottate dal cervello umano che mancano di logica e portano ad errori di valutazione, ma che chi fa marketing e vuole creare email che convertano deve saper utilizzare. Come si genera un comportamento prevedibile e come si guida e controlla il cliente potenziale, trasformandolo nell’acquirente di prodotti e servizi. Semplice, con lo studio della psicologia del marketing.
Chi si occupa di marketing sa bene come la psicologia del marketing si posso applicare a testi e design delle email. In questo caso si utilizza una combinazione di design e leve della persuasione teorizzate da Cialdini, per attivare i bias cognitivi che portano alla conversione.
Molto importante, quando si parla di email marketing, è la parte che riguarda il design ovvero la disposizione dei contenuti di diverso formato (testi, immagini, video). Altrettanto interessante è la scelta del layout e del pattern di lettura, ma anche dei colori, come dimostra questo studio sulla psicologia dei colori.
L’obiettivo finale di chi si occupa del design delle email è rendere la lettura del contenuto un’esperienza memorabile e, per farlo, è importante attivare i bias cognitivi inconsciamente sviluppati da ogni persona.
Il cervello umano lavora molto con automatismi, i cosiddetti bias cognitivi, che portano la persona a:
Sono questi i principali schemi mentali che si attivano ogni volta che l’utente fa ricorso ad uno stimolo. Non solo: i bias cognitivi agiscono su quattro livelli.
1. Informazioni: l’utente filtra il messaggio ricevuto;
2. Senso: l’utente cerca di dare senso alle informazioni sulla base di ciò che già conosce;
3. Tempo: l’utente usa scorciatoie per risparmiare tempo e tende a saltare direttamente alle conclusioni;
4. Memoria: la memoria ricorda ciò che è più importante e il cervello registra e mantiene determinati stimoli piuttosto che altri.
La capacità di chi fa marketing di successo è utilizzare i bias cognitivi per portare l’utente ad acquistare il prodotto o servizio, richiedere una consulenza o iscriversi ad un evento attraverso le campagne di email marketing.
Il tema dei bias cognitivi è ampio e affascinante e questi sono solo alcuni dei 100 meccanismi inconsci che guidano le decisioni delle persone. In questo articolo abbiamo selezionato i principali, quelli che si presentano quando l’utente è sottoposto ad uno stimolo come il click sul link o la lettura del contenuto fino alla fine.
Tutti questi bias devono essere conosciuti dalla agenzia che si occupa di creazione di campagne di email marketing, solo così si potranno realizzare email che convertono.
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